SILENTIUM - Mostra personale dell'artista Romeo Battisti che di seguito illustra la teoria e la pratica che ispirano le sue opere. La mostra sarà presentata dallo storico e critico d'arte Marco Tedesco e dall'artista.
SILENTIUM di Romeo Battisti
Il mio lavoro trae ispirazione dalle varie tradizioni meditative che fin dall’antichità hanno indagato accuratamente la realtà, inoltrandosi, con i mezzi propri dell’uomo, oltre il velo delle apparenze.
Un’eredità preziosa, oggigiorno sbrigativamente relegata ai margini. Ma se la ricerca è autentica, nonostante siano tante le strade, prima o poi portano in vetta. Anche la scienza infatti sta giungendo alle conclusioni a cui sono giunti da migliaia di anni, per altre vie, schiere di meditanti i quali affermano che ogni cosa è Impermanente, Insostanziale e priva di un Sé. Wikipedia tanto riporta infatti: (Carlo Rovelli, assecondando un'opinione comune tra i fisici che si occupano di meccanica quantistica afferma che la dottrina della Vacuità è identica al modo che la fisica quantistica ha di concepire la realtà)
Linguaggio e concetti non sono adeguati ad esprimere l’inesprimibile: ciò che è in tutte le cose ma non è nessuna di esse. Nemmeno l’arte lo può, è arduo infatti tradurre tutto ciò attraverso i materiali pittorici e qualche conoscenza tecnica, certamente però può alludere, indicare, quel Vuoto, Vacuità o SILENTIUM che, non corrispondendo affatto al concetto di nulla e nichilismo della filosofia occidentale, è pregno invece di vita e di senso.
Sintetizzando, si possono individuare nel mio lavoro tre cicli fondamentali, costitutivi di un percorso iniziatico che prendendo le mosse dalla condizione esistenziale di ognuno, si orienta naturalmente verso gradi sempre più elevati di realizzazione.
1) BENDATI - rappresenta l’ignoranza fondamentale, l’incoscienza di sé, l’identificazione dell’Io con idee e concetti, che inchiodandoci alla mentre duale ci allontanano dal Reale.
2) MEDITAZIONE – è il mezzo usato per millenni dai meditanti; uno strumento di indagine, che basandosi sulla Consapevolezza non giudicante dà luogo, se usato con intelligenza e perseveranza, ad una penetrazione del reale sempre più acuta.
3) FLEURS – è la fioritura dell’Essere che ad un certo punto del cammino comincia ad aprirsi al Reale oltre il pensiero concettuale/deduttivo e l’illusione dell’Io e del Mio.
Le galassie, l’inspirazione, l’espirazione, ogni cosa è soggetta ad un’onda di espansione e contrazione. Nella perenne danza della vita le forme sorgono e cessano. Il cuore umano in accordo con la legge eterna, si espande in una gioia che celebra la continua fioritura dell’esistenza. Tutto ciò non è da intendersi come fuga dalla realtà ma è anzi una realizzazione della vera natura delle cose che si manifesta solo indagando costantemente, appassionatamente e approfonditamente la realtà stessa.
Romeo Battisti è nato a Poggio Bustone (Rieti) dove vive e lavora. Da sempre appassionato d’ arte si è laureato presso l’accademia di Belle Arti dell’Aquila, Prof. Estetica Fabio Mauri. Ricercatore e sperimentatore nella vita e nell’arte, ha sempre cercato il senso delle cose. Sondando più da presso i luoghi comuni, l’apparente separazione dell’uomo può dissolversi e rivelarci la nostra integrazione con la realtà. Senza preclusione per oriente e occidente questi temi diventano linfa vitale e trapelano nella sua arte. La realtà, se la si ascolta, si rivela infinitamente più ricca di ogni definizione, che di buon grado lasciamo andare per dimorare in questa spaziosità priva di qualità e attributi, che finalmente comincia a manifestarsi e che riconosciamo come nostra vera natura: la nostra casa.
Romeo Battisti ha studiato le tecniche degli antichi maestri e si avvale di ogni materiale reputi necessario all’espressione moderna. Cosi come nella pratica meditativa, l’artista, durante il processo creativo, sente la necessità di infrangere l’apparenza del colore-pelle-pellicola e rivelare, in un succedersi di creazioni e distruzioni, il sottostante e l’oltre. Un altro livello, una nuova profondità. Ciò che sembrava finito diventa nuova base pittorica, nuovo inizio, e così finché il processo a furia di scavi e sovrapposizioni esaurisce intuitivamente il suo percorso.
La pittura di Romeo Battisti, di Marco Tedesco storico e critico d'arte La pittura di Romeo Battisti è una pittura antica quanto contemporanea. Antica in quanto ha ancora alla base un ancorato concetto di ricerca basato su forme tramandate nei secoli, contemporanea in quanto attraverso queste forme, Romeo Battisti invita l’osservatore a scoprire il mondo di se stesso oltre che dell’artista. È una pittura antica quanto contemporanea proprio per questo motivo, perché attraverso le sue opere l’artista invita ancora una volta alla riscoperta dell’uomo e del mondo che lo circonda attraverso un’accurata ricerca che lo porta a comporre le sue opere. Un percorso di ricerca che lo ha portato quest’anno a vincere il premio Galasso, a realizzare mostre personali a Chieti (– Museo Costantino Barbella – VACUITA’ ( Sunyata’ ), a Foligno (– Fideuram Intesa San Paolo – SULLA SOGLIA) e a partecipare a collettive come la mostra svoltasi a Fabriano dal titolo Tante carte su Carta presso il museo della carta di Fabriano. La carta è uno dei tanti supporti protagonista delle sue opere le quali sono realizzate in tecnica mista, caratteristica delle opere di Battisti, la quale non è altro che un miscuglio di inchiostri, velature, terre, impasti, gocciolature, oli e tempere che si accostano alla preparazione di fondi, carte e svariati altri tipi di materiali posti all’azione dell’action paint, uno stile di pittura nella quale il colore viene fatto gocciolare spontaneamente, lanciato o macchiato sulle tele, invece che applicato con attenzione.
Come abbiamo detto in precedenza Battisti invita attraverso le sue opere, l’osservatore a scoprire il mondo di se stesso. Una raffigurazione allegorica di questa scoperta è data dal ciclo dei Bendati, opere sempre in tecnica mista in questo caso su tela del 2019 di cui Romeo Battisti ha posto alla mia attenzione due esempi: il primo presenta una figura umana costruita attraverso un miscuglio di tante componenti che sembrano tanti pezzettini di carta messi insieme che simboleggiano il mondo circostante l’ambiente in cui viviamo, in cui magari stanno accadendo delle cose che l’uomo stesso, in quanto bendato non vuole vedere, preferendo restare isolato nei propri pensieri, il secondo invece è un passo avanti: l’uomo comincia gradualmente a togliersi la benda, a scrutare il mondo e a studiarne gli aspetti più segreti, arricchendo di conseguenza il proprio bagaglio di esperienze e il proprio sapere. Queste due opere fanno parte del ciclo dei Bendati, attraverso il quale Romeo Battisti compie una ricerca interiore che porta alla scoperta dell’uomo all’interno della società in cui viviamo, ponendo attenzione alla scoperta della realtà.
L’attenzione alla realtà si manifesta anche nel ciclo Flowers, in cui l’artista dimostra un’accurata conoscenza della botanica che si caratterizza nell’attenzione che Battisti dedica alla realizzazione dei particolari di questi fiori qui proposti realizzati nel 2015. Fiori che nonostante la loro reale forma sembrano quasi apparire da un mondo onirico, quasi come se dal nulla l’idea prende forma e diventa ciò che l’artista vuole mostrare. Una raffigurazione allegorica di un mondo onirico è data anche dalle opere appartenenti al ciclo denominato dall’artista “Meditazione”. Anche di questo ciclo, l’artista presenta due esempi caratterizzati da due volti con fattezze orientali. Il primo esempio di questo ciclo ci presenta un volto umano immerso nei pensieri che affliggono la sua mente formando al di sopra del volto un semicerchio riempito di piccole figure astratte che simboleggiano il lavoro che la nostra mente effettua nell’elaborare i pensieri che ci affliggono giornalmente, dai quali sembra non ci sia scampo. Nel secondo esempio proposto, una via di scampo appare, il semicerchio scompare e appare la forma di una mandorla che circonda il volto al cui interno appare un fascio di colore bianco, simbolo di una luce che si riesce ad intravedere, fondamentale per la risoluzione di qualsiasi problema. Non a caso la mandorla è un simbolo cristiano che richiama la rinascita: si rinasce dalle situazioni che ogni giorno ci affliggono, senza farci sopraffare da esse.
La pittura di Romeo Battisti è dunque questo: un viaggio intorno al mondo dell’essere umano che ci porta a scoprire gli aspetti più misteriosi di esso e della natura che lo circonda così come attraverso l’osservazione della realtà si manifestano nella nostra mente, per venire poi elaborati dalla fantasia dell’artista.